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Perché gli Open Data sono importanti e non solo l'ultima buzz word alla moda

La scorsa settimana c'é stato un interessante incontro dedicato agli Open Data a Settimo Torinese. A differenza di altri appuntamenti passati, in questo Workshop tenuto alla Biblioteca Archimede c'é stata davvero la possibilità di entrare nel merito della questione, e far emergere i vari punti di vista e i nodi da sciogliere.

Dalla discussione sono emerse tante aspettative e sfaccettature diverse, che è normale visto che il tema Open Data coinvolge inevitabilmente tante figure: tecnici/sviluppatori, politici/amministratori, cittadini, giornalisti ed imprenditori, ma se non si mette qualche paletto è difficile proseguire la discussione o accordarsi per degli obbiettivi comuni.

Perché Open Data

Brevemente e spannometricamente mi sembra che le posizioni che sono emerse siano più o meno queste:

  • Alcuni politici/amministratori vogliono aprire dei dati per rendere più trasparente la politica e perché Open Data in qualche modo fa rima con App per iPhone e quindi nuovi posti di lavoro (Auguri).
  • Da una voce di un imprenditore è emerso che gli Open Data potrebbero servire meglio per monitorare in tempo reale il territorio, fiumi, bacini,.. anche se qui si tratterebbe più di WebAPI
  • I tecnici/sviluppatori vedono gli Open Data un po' come un parco giochi e come una fonte di dati da integrare nelle proprie app e webapp.

Tutte posizioni legittime, ma in qualche modo edulcorate, perché gli Open Data dopotutto sono dati. Dati che già ci sono e sono in mani di enti, comuni, regioni,.. dati che sono pagati con i soldi pubblici e dati che potrebbero rendere più consapevole il cittadino sul funzionamento dello Stato o del territorio in cui si trova.
Il fatto che poi da questi dati ne potrebbe venir fuori un bel grafico o un'app è secondario! L'importante è liberare i dati che ci sono (nel rispetto della privacy) e predisporre delle piattaforme che li rilascino in modo sistematico, quindi partire dal: "Sì, ma a cosa servono questi Open Data?" è un approccio completamente sbagliato è come chiedere cosa servono la libertà e la democrazia.

Open Data in concreto

Per capire realmente cosa possono essere gli open data, che non hanno nulla a che vedere con i siti nostrani frammentati e contenitori di puntatori a "dati spazzatura" e obsoleti, ci va un esempio.
Personalmente quello che considero una best practice è la piattaforma Open Data della città di Chicago.
Un sito con con dati organici organizzati, disponibili in formati appropriati quali XML e JSON, con la possibilità di verificare e visualizzare i dati su mappa direttamente dal sito internet!!

Ora capisco che in Italia ci sia la crisi, mancano i soldi e non tutti gli attori coinvolti siano realmente propensi a divulgare i propri dati, ma se davvero si vuole fare dei passi per la trasparenza, la partecipazione e il progresso, bisogna farli nella giusta direzione.

  1. Qualche idea di Open Data nostrani utili?
  2. Incidenti stradali con tanto di tipologia, coordinata o indirizzo di dove sono avvenuti (Polizia Municipale)
  3. Reati denunciati (Polizia Municipale)
  4. Ispezioni igieniche nei locali alimentari (ASL)
  5. WebAPI con parametri di inquinamento di discariche e inceneritori (ARPA?)
  6. Stipendi dei dirigenti pubblici e tipo di incarico.

Se vi sembra impossibile, guardate il sito che ho segnalato, molte di queste informazioni lì già ci sono. Come se non bastasse offrono anche le API e ci sono molti progetti rilasciati open source su github, quindi nulla a che fare col nostro spezzatino nostrano improvvisato, ma sbandierato ai quattro venti come chissà quale innovazione.

Tanto per concludere sono passati 6 mesi e la situazione che avevo trattato non è cambiata di una virgola. Sono molto pessimista in generale, sembra di vivere un nuovo medioevo, politici vecchi e superficiali, imprese poco lungimiranti e che pensano solo al proprio cortile. Perché da sole le idee innovative e il marketing non bastano (il Foursquare italiano, nato prima di Foursquare).