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Banshee rimpiazza Rhythmbox, Totem e Miro Internet Tv

La filosofia Unix è sempre stata qualcosa del tipo: "fai poche cose, falle bene". Questo discorso può adattarsi ai programmi da console, ma fa a pugni col desktop moderno. Nel desktop c'é bisogno della massima flessibilità e integrazione e l'unico modo per farlo è l'architettura a plugin.



Banshee non è il primo lettore multimediale per Linux ad adottare questa strategia, ma è il primo che riesce a coniugare proficuamente flessibilità, funzionalità e usabilità, senza trasformarsi in una accozzaglia di pulsanti.



Nonché, il primo motivo valido per portarsi Mono (l'implementazione libera di Microsoft .NET che Pollycoke boicotta) come dipendenza. F-Spot, Beagle, Monodevelop, sono tutt'altro che brutti progetti, ma ne potevo fare anche a meno.


Vediamo cos'ha questo Banshee 1.0 che lo fa preferire (1,2,3) a altri player come Rhythmbox, Exaile, Muine, Quod Libet, Amarok ...



GUI pulita

L'interfaccia grafica è essenziale e contestuale: quando si è sui video ci dà la possibilità di mettere a tutto schermo, quando si è sui podcast i pulsanti ci propongono di aggiornare i podcast o di inserirne uno nuovo.

I widget utilizzati sono migliori di quelli di applicazioni analoghe (Nautilus, Rhythmbox). La lista dei brani ci permette trascinare le colonne e anche la selezione ha un look migliore. Inoltre, un widget con i riflessi ci mostra come è distribuito lo spazio tra musica video e altro.



Supporto a media esterni

Oltre a supportare i lettori mp3, Banshee supporta come media esterno una qualsiasi memoria



Plugin per tutti i gusti

Last.fm, notifiche, testi (lyrics), ipod (o semplici memorie) e molto altro.



Conclusioni

Anche se è stato rilasciato c'è ancora qualche problema di stabilità, ma anche Rhythmbox (quello più "ufficiale") non ne era esente. Per ridurre il rischio di crash disabilitate i plugin che non usate.

Non c'é ancora il supporto agli effetti grafici musicali e nei video non si possono scegliere i sottotitoli, ma a parte questo, gestisce egregiamente tutte le azioni quotidiane che si possono voler fare su musica, video, podcast (sia audio che video), da provare assolutamente.