La crisi, i guru e le troppe offerte di lavoro
Si parla in continuazione di crisi e mancanza di lavoro, ma come in tutte le statistiche ci sono sempre delle nicchie in controtendenza.
Il linguaggio di programmazione ruby e il framework rails, dopo essere diventati la tecnologia chiave in altre parti del mondo, stanno avendo un forte incremento di domanda anche in Italia, ma paradossalmente molti project manager italiani non riescono a trovare abbastanza programmatori.
Seguendo la mailing list di Ruby italia ogni settimana ci sono 2 o 3 annunci di lavoro, ma questi spesso vengono ignorati e qualcuno si lamenta di questa carenza, ma è proprio così?
In questo thread ci sono spunti interessanti sulla questione, ma emerge anche il fatto che le condizioni di lavoro in Italia sono piuttosto deprimenti, basta vedere certi annunci di lavoro, quindi non è raro che molti bravi programmatori ruby italiani preferiscano lavorare in remoto per clienti esteri oppure emigrare.
Poter seguire e gestire dei progetti da remoto è una delle opportunità che viene spesso ignorata in Italia perché si richiede quasi sempre la presenza fisica come se questa potesse sopperire alla mancanza di specifiche o a una cattiva pianificazione.
Non si può continuare così, il vecchio modo di lavorare (a 8 ore) non funziona per i programmatori così come per altre professionalità dell'informatica. Bisogna aggiornarsi e ringrazio Zach Holman per aver raccontato come in Github funzioni il loro modo di lavorare in remoto e in asincrono.
Inoltre è triste comparare gli annunci di lavoro nostrani, dove non si definisce nulla e non c'é nessun incentivo meritocratico o benefit con quelli di aziende estere che danno forti motivazioni a lavorare per loro (es recruiting Shopify o Twitter)
I tempi cambiano, le tecnologie cambiano, i business cambiano e fortunatamente si può cambiare malgrado l'inerzia e la gerontocrazia che c'é in questo Paese. Non svendetevi. Seguite la vostra strada.